Dal Vietnam alla California nel dicembre 1968

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  1. PaninoAlBanchetto
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    Qui il link della fonte (che viene aggiornata): https://ostellovolante.com/2020/11/26/dice...-san-francisco/

    Edited by PaninoAlBanchetto - 20/6/2022, 15:48
     
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    Lavoro molto interessante, tra l'altro trovo anche credibile che abbia chiesto, ottenuto ed usufruito di una licenza nel periodo del suo compleanno...
    Ed aggiungo pure, che sarebbe perfettamente nel suo stile, aver pianificato il primo delitto di Zodiac quando ufficialmente stava a Saigon...
    Mi ricorda tanto, la fatica del cittadino amico per far ricollegare il delitto del '68 a Signa alla scia successiva.
    E la mancanza di rivendicazioni come hai sottolineato anche te sarebbe un ulteriore conferma di questo.
     
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    Una volta escluso l'impossibile, cio' che resta, per quanto improbabile, non puo' che essere la Verita'. (A.C.Doyle)

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    E' il delitto che avviene dopo che i due ragazzi sono andati al drive in a vedere un film. Non ho mai saputo che film videro. E' stato in passato questo particolare della coppia al cinema a farmi pensare a a Lastra a Signa 1968. Ma se il 22 Agosto 1968 lui era in Vietnam evidentemente e' stato GPV.
     
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    CITAZIONE (doctor1949 @ 5/6/2020, 23:55) 
    E' il delitto che avviene dopo che i due ragazzi sono andati al drive in a vedere un film. Non ho mai saputo che film videro. E' stato in passato questo particolare della coppia al cinema a farmi pensare a a Lastra a Signa 1968. Ma se il 22 Agosto 1968 lui era in Vietnam evidentemente e' stato GPV.

    oppure nel '68 sono stati i sardi, e la sostituzione dei reperti del cittadino amico avvenne, come personalmente penso da tempo
     
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    E cosa c'entrano i sardi con JB. Niente. C'e' solo FV da Indovino. Invece GPV aiuta JB dal 1981 in poi e depista sul 1968 sapendo che per quel delitto c'e' gia' un colpevole in galera. Sardi terrorizzati da GPV e anche da JB considerando che per questi 2 militari fare fuori un paio di balordi , capaci di fare furti di bestiame, non sarebbe stato un problema. Non si spiegherebbe la conoscenza da parte di JB di un delitto perso nel tempo, con caratteristiche del tutto diverse da quelli successivi. E FV ci dice che fra gente di malavita i favori si fanno e si rendono. Ma ad un certo punto FV viene preso dal terrore e chiede a Calamosca un passaporto per espatriare. E anche SV dopo il 1987 si eclissa. Quindi ammettendo che JB sia il citizen friend e' lui su imbeccata di chi ha commesso il delitto del 1968 che depista. E Vigna lo saluta e ringrazia nella orazione funebre del figlio. Questo dimostra quanto JB fosse inserito nel tessuto fiorentino e di come potesse avere coperture importanti. Le stesse coperture che impediscono di fare luce sulle bombe del periodo che va dal 1969 al 1984. Le stesse per cui noi siamo qui a scrivere e 350 pagine di post sono state cassate sull'altro forum. Tanto e' vero che dopo aver fatto il suo compitino , il depistatore si e' eclissato.
     
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    si in effetti su quest'ottica ci può considerare Gpv ipotetico vero autore del '68 o comunque colui che ha imbeccato il nostro verso quel delitto, avvenuto in zona, con caratteristiche similari, ed una banda di capri da inchiodare...

    Edited by JimMorrison84 - 6/6/2020, 07:43
     
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    Tanto e' vero che il tutto nasce da Virgillito e dal Vigilanti. Che chieda 18 milioni di dollari a zio Joe e' abbastanza indicativo. 18 milioni non li puo' dare Joe ma chi lo sponsorizza. Nel 97, nel 2007 e nel 2017. Ogni 10 anni si fa vedere dai media per chiedere altro denaro. Poi si silenzia. Chissa' se guardando sul conto di qualche testa di legno o parente vi sono versamenti fatti in quei periodi. Sono molto simili i due militari. Passato simile, lavoro simile. Una conoscenza che si puo' sviluppare dal 1974 al 1981. Che poi di bombe ce ne sono state in questo periodo. La bomba sull'Italicus, nel 1974 ,a Mario Tuti chi l'ha consegnata? Lo stesso che consegna le bombe a Virgillito nel 1969 o al terrorista tedesco a Bologna nel 1980. Uno che si diletta a costruire bombe e ne fa anche un disegno su una lettera del 70. Certo una bomba rudimentale. Ma un chimico puo' benissimo fare bombe con fertilizzante. Un militare puo' avere le cognizioni per costruire bombe piu' sofisticate. Di certo se io fossi stato in Lui, nella lettera in cui descrive la bomba che avrebbe voluto far scoppiare non avrei rivelato eventuali abilita' " militari". Minaccia di escindere e lo fa nel fiorentino. Minaccia di far esplodere le bombe e lo fa in Italia.
     
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    Mi trovi spesso d'accordo...
    Sullo schema della bomba, non mi sento di dire che era tanto rudimentale...anzi. Mi sembra un progetto abbastanza complesso.

    www.zodiacciphers.com/bus-bomb-letter.html

    "Hey pig doesnt it rile you up to have your noze rubed in your booboos?
    If you cops think I'm going to take on a bus the way I stated I was, you deserve to have holes in your heads.
    Take one bag of ammonium nitrate fertilizer + 1 gal of stove oil & dump a few bags of gravel on top + then set the shit off + will positivily ventalate any thing that should be in the way of the blast.
    The death machine is all ready made. I would have sent you pictures but you would be nasty enough to trace them back to developer + then to me, so I shall describe my masterpiece to you. The nice part of it is all the parts can be bought on the open market with no questions asked.
    1 bat. Pow clock -- will run for aprox 1 year
    1 photoelectric switch
    2 copper leaf springs
    2 6V car bat
    1 flash light bulb + reflector
    1 mirror
    2 18" cardboard tubes black with shoe polish inside + oute
    the system checks out from one end to the other in my tests. What you do not know is whether the death machine is at the sight or whether it is being stored in my basement for future use. I think you do not have the manpower to stop this one by continually searching the road sides looking for this thing. + it wont do to re roat + re schedule the busses because the bomb can be adapted to new conditions.
    Have fun!! By the way it could be rather messy if you try to bluff me. PS. Be shure to print the part I marked out on page 3 or I shall do my thing.
    To prove that I am the Zodiac, Ask the Vallejo cop about my electric gun sight which I used to start my collecting of slaves.
    "


    Ovviamente, ha scelto di usare componenti di uso comune (e non provenienti dal mondo militare), ma anche alcune soluzioni strane, come la cellula switch fotoelettrica.
    è un progetto originale, di chi conosce di cosa sta parlando, ha visto diversi altri schemi, ed ha le conoscenze e capacità di crearne uno suo.
    E specialmente per la miscela esplosiva usa:

    "Take one bag of ammonium nitrate fertilizer + 1 gal of stove oil & dump a few bags of gravel on top + then set the shit off + will positivily ventalate any thing that should be in the way of the blast."

    "Prendi una busta di fertilizzante al nitrato di ammonio + 1 gallone di olio per stufa e versa sopra alcune buste di ghiaia + quindi fai esplodere la merda + potenzierà positivamente qualsiasi cosa che dovrebbe essere sulla strada dell'esplosione
    ."

    Un chimico, con addestramento avanzato, che ha anche la passione del giardinaggio. Chi è appassionato di piante, può avere accesso a precursori chimici chiave, come il nitrato di ammonio, che viene normalmente utilizzato come concime.
    La stessa persona sa che va combinato con l'olio di stufa (gasolio o nafta) e pure nelle corrette proporzioni.
    Sotto ho postato le voci di riferimento, ovviamente si riferiva all'ANFO.
    In Italia in tempi successivi, probabilmente, ipotizzo, si sia fregato il Semtex dai Nasco al Nord-Est, poco prima che venissero smantellati ed il contenuto trasferito in Sardegna.
    Per quanto il nostro abbia conoscenze molto avanzate, credo sia impossibile fare plastico di quel tipo in casa.
    E per i casi che hai accennato Doc, solo il plastico ha una potenza esplosiva tale in rapporto alla massa.
    Per avere un risultato simile con il nitrato d'ammonio e l'olio di stufa penso gli servivano un paio di camion pieni...
    Penso inutile che vi ricordo il raffronto che ha fatto Panino tra questo schema, ed il disegno che Joe ha consegnato al processo Pacciani con la mappa di casa sua e della tenda dei francesi.


    https://it.wikipedia.org/wiki/Nitrato_d%27ammonio

    https://it.wikipedia.org/wiki/ANFO

    Mi chiedo se la miscela usata nelle bombette di legno all'interno dei pacchi anonimi mandati nei mesi scorsi sia la stessa...
    E se per caso anche in questa circostanza, nel meccanismo di detonazione è stato usato un componente foto-sensibile (che si attiva appunto all'apertura) come descritto nello schema di Zodiac.


    www.lastampa.it/cronaca/2020/03/11...roma-1.38578654

    Edited by JimMorrison84 - 6/6/2020, 14:01
     
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    Non essendo un artificiere non ho ampie conoscenze dell'argomento.
    Ma mi spaventa un ipotesi che mi ronza in testa.
    Il meccanismo con la cellula fotosensibile, potrebbe essere proprio un dannato sistema per evitare il disinnesco dell'ordigno...
    Se la parte del circuito viene scoperta, la luce attiva lo switch fotosensibile che chiude il circuito immediatamente, bypassando il timer...
    Se dovessi avere ragione, altro che rudimentale...
    Oppure l'altra ipotesi, è che avesse intenzione di attivarla con lo specchio, colpendo la cellula con la luce...in tal caso, non capisco perchè ha compreso timer e batteria nello schema...

    Edited by JimMorrison84 - 6/6/2020, 14:34
     
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    Leggervi è davvero meraviglioso!
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    Hai citato la Herbatech Fosforo...
    Pensa pure io ci ho riflettuto ultimamente, l'ho trovata degna di interesse, e vorrei saperne qualcosa di più, visto che credo, se non erro, che il nostro facesse parte del board della dirigenza...(cmq il nostro aveva una vita con mille risvolti dei più vari, in questo lui e Mr Stark fanno a gara).
    Su Una Bomber, e su questa azienda che produce componenti, e del collegamento citato non sapevo nulla, e come sempre sei una fonte preziosa.
     
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    Volevo effettuare una rettifica circa la precedente analisi dello schema dell'ordigno di zodiac, dopo essermi visto bene lo schema.
    Il funzionamento delle due cellule fotosensibili agisce in questo preciso modo:
    Una delle due cellule la B è posizionata in una posizione sopraelevata, e quando è colpita dalla luce, apre il circuito.
    La A invece, sembra posizionata nascosta sotto il bus, e quando è colpita chiude il circuito.
    Per cui a rigor di logica, il testo un po' sconclusionato successivo, può voler dire implicitamente solo una cosa.
    In una giornata nuvolosa, la B chiude il circuito, per cui se si ha la possibilità di attivare manualmente la A, avrebbe creato una metodologia di attivazione a distanza, non radio, (per cui non soggetta ad interferenze).
    Ora, occhio, e croce, per farlo manualmente, in una giornata nuvolosa, credo che un puntatore laser, come quello per i fucili, sarebbe sufficiente.
    Vi dico questo, perchè sulla tematica della peculiare capacità nel creare originali meccanismi di detonazione, voglio tornare su degli altri casi, che voglio trattare e analizzare minuziosamente:

    1- Il caso Una Bomber, per esempio quando inventò il meccanismo casuale spazio temporale di innesco mediante il fiume (venne così definito dalla stessa squadra scientifica che si occupò del caso), in cui abbandonò alla corrente una bottiglia con un apparente finto messaggio.

    https://ricerca.repubblica.it/repubblica/a...-unabomber.html

    "A stupire i detective, infine, un dettaglio abbastanza inedito nella tecnica di Unabomber. L' utilizzo di quello che qualcuno ha definito un "innesco naturale", ovvero il fiume, che non ha permesso al bombarolo di scegliere con precisione il suo obiettivo, e nemmeno di collocare l' esplosione nello spazio e nel tempo. Secondo la ricostruzione, Unabomber avrebbe infatti abbandonato l' ordigno giù da uno dei tanti ponti che ci sono nei canali affluenti del Livenza, affidando così ai venti e alle correnti la selezione del bersaglio, che potevano essere alcune manifestazioni sportive che si tengono in questo periodo sulle acque del fiume oppure le spiagge di Caorle, affollate nei recenti giorni festivi."

    2- Il secondo caso, riguarda 3 fatti siciliani, che ritengo tra di loro collegati, e dall'ultimo intervento di Fosforo che mi ha segnalata la Telcoma, mi si è aperto un mondo, dove sembra aleggiare la stessa oscura presenza...

    I- Fallito Attentato dell'Addaura.
    II- Strage di Capaci.
    III- Strage di Via D'Amelio.

    Vi dico la mia ipotesi a larghe linee, che vorrei in seguito sviluppare:

    Come riportato dalla recente inchiesta giornalistica del programma televisivo "Atlantide", l'attentato dell'Addaura, sarebbe stato preceduto, da una scoperta di Falcone, dei famosi collegamenti tra Cosa Nostra ed i servizi deviati.
    Per cui si crea un urgenza, ed una direttiva precisa ai vertici di Cosa Nostra, di portare avanti l'attentato dell'Addaura in fretta e furia.
    La mia ipotesi, è che quel primo attentato, fu operativamente organizzato da Cosa Nostra, che fece fiasco, e le motivazioni del fiasco, a mio parere, da quello che ho potuto apprendere, erano dovute al fatto, che quel tipo di ordigno e relativo detonatore, era roba da principianti in confronto ad i due venuti dopo.
    Se non dico una sciocchezza, anche se la memoria di varie ricostruzioni mi suggerisce questo, fu utilizzato un telecomando per modellini radiocomandati.
    Gli attentatori, fallirono, e vennero anche visti ed individuati, in quanto probabilmente come riportato sempre dalle varie ricostruzioni, erano su un gommone a poche centinaia di metri.
    Dopo questa figuraccia, ipotizzo sia stato mandato il numero 1. Big Joe, e qui si aprono i nuovi scenari dell' ombra americana, della testimonianza sullo strano soggetto italoamericano con le caratteristiche arcinote, che venne a fare scuola allo stato maggiore stragista corleonese, e della telefonata dal residence del Minnesota.
    E lo sapete perchè? Perchè ho scoperto che il sistema usato successivamente, era roba di altro livello.


    www.misteriditalia.it/lamafia/cosa-...imeindagini.pdf


    "Le ricerche esperite successivamente dal suo ufficio portarono all’individuazione del fabbricante, la
    “Telcoma System” di Treviso, che venne successivamente contattata; un ingegnere responsabile
    della produzione riconobbe la scheda come proveniente da uno degli apparati riceventi prodotti
    dalla “Telcoma” e collaborò poi per l’identificazione dell’apparecchio cui la scheda era appartenuta.
    Infatti, sulla scheda l’ingegnere individuò un componente che era stato impiegato nella produzione
    fino ad una certa data, così isolando un periodo di tempo entro il quale l’apparecchio era stato
    prodotto.
    L’ingegnere riferì che l’apparecchio in questione era stato prodotto in circa quattrocento esemplari
    ma non poté dare indicazioni utili per risalire all’acquirente.
    In quella stessa occasione la Polizia Scientifica provvide all’acquisto di un apparato trasmittente e
    ricevente analogo a quello cui era appartenuta la scheda, per poi effettuare i necessari studi
    comparativi.
    Il teste ha proseguito riferendo che nel setacciamento del teatro dell’esplosione venne anche
    individuato un pezzo di lamiera con un cavo coassiale inserito. I successivi accertamenti compiuti
    permisero di appurare che la lamiera apparteneva alla scocca della “126” esplosa e che, secondo i
    tecnici della “Telcoma”, il cavetto non faceva parte della dotazione originale dell’apparecchio, ma
    ben poteva fungere da antenna per l’apparato ricevente. Invece, l’antenna originale in dotazione
    all’apparecchio ricevente era abbastanza voluminosa e, considerando che necessariamente avrebbe
    dovuto essere posizionata all’esterno dell’autovettura, la sua presenza avrebbe dato nell’occhio.
    Nella medesima udienza ha deposto come teste l’Isp. Luigi LIZZOTTI, all’epoca dei fatti in
    servizio alla Polizia Scientifica di Roma.
    Ha riferito di avere partecipato alle indagini tecniche sui frammenti di schede elettroniche prodotte
    dalla “Telcoma”, anche recandosi presso lo stabilimento di quest’ultima, a San Biagio di Callalta in
    provincia di Treviso.

    La scheda in esame faceva parte di un apparecchio ricevitore che, abbinato ad analogo apparecchio
    trasmettitore, consente l’instaurazione di un ponte radio anche della distanza di venti chilometri,
    data la notevole potenza del sistema. Tali apparecchi, da quel che è stato appurato contattando i
    tecnici della “Telcoma”, vengono normalmente impiegati per usi industriali quali comando a
    distanza di apparati elettrici come pompe sommerse, sistemi di allarme, gru; trattandosi di sistemi
    piuttosto sofisticati e ad alta affidabilità, il loro costo è piuttosto alto, nell’ordine dei due milioni di
    lire per ogni coppia di apparecchi trasmittente-ricevente.
    La particolare affidabilità del sistema è data dalla possibilità di stabilire preventivamente un codice
    – scelto tra 1024 combinazioni differenti – impostandolo sia nell’apparecchio trasmittente che in
    quello ricevente, in modo tale che quest’ultimo si attivi unicamente con l’invio del segnale
    codificato dall’apparecchio trasmittente, così escludendo la possibilità di interferenze; nell’impiego
    industriale tali caratteristiche consentono il funzionamento di un apparato trasmittente con diverse
    riceventi, attivate con l’invio dei rispettivi codici prefissati.
    Nelle condizioni di impiego presenti in via D’Amelio e per gli scopi avuti di mira dagli attentatori,
    tali caratteristiche invece tornavano utili per escludere del tutto l’incidenza di interferenze radio
    eventualmente presenti nell’ambiente, evitando così il rischio di un’attivazione indesiderata del
    sistema e dunque un innesco involontario dell’ordigno.

    Nella medesima udienza è stato escusso l’ing. Tommaso BOVE, all’epoca dei fatti in servizio
    presso il Gabinetto di Polizia Scientifica di Palermo.
    Il teste ha descritto le caratteristiche tecniche del sistema trasmittente-ricevente cui era appartenuta
    la scheda in questione negli stessi termini già riferiti dal teste LIZZOTTI.
    Ha aggiunto che il ponte radio fra l’apparecchio trasmittente e quello ricevente viene instaurato alla
    frequenza di 445,025 megahertz e che l’apparecchio ricevente ha una tensione di alimentazione di
    12 Volt, che può venire fornita anche dalla batteria di un’autovettura.
    Attraverso gli accertamenti esperiti presso il fabbricante era stata appurata, in linea di massima,
    l’epoca di produzione dell’apparato utilizzato dagli attentatori in via D’Amelio.
    Schede del tipo di quelle rinvenuta sul teatro dell’esplosione erano state prodotte dalla “Telcoma”
    fino agli inizi del 1990: da ciò si è dedotto che l’epoca di produzione è anteriore a tale data. Inoltre,
    uno dei componenti elettronici presenti sulla scheda rinvenuta in via D’Amelio presentava la sigla
    “88-21”, la quale indicava l’epoca di produzione, ossia, la ventunesima settimana dell’anno 1988.
    Quest’ultima data, pertanto, costituisce un altro prezioso punto di riferimento, non potendo l’epoca
    di produzione della scheda essere anteriore a quella di uno dei suoi componenti; peraltro, si deve
    tenere conto che, tra la data di fabbricazione – avvenuta in Giappone - di quel componente e quella
    del suo impiego da parte della “Telcoma” nella confezione della scheda dell’apparecchio in
    questione, era trascorso sicuramente un discreto lasso di tempo.
    Pertanto, ha proseguito il teste, è assai verosimile che l’apparato utilizzato in via D’Amelio fosse
    stato commercializzato dalla “Telcoma” intorno al 1989-1990.
    La commercializzazione di tali apparati da parte della “Telcoma”, salvo sporadiche vendite a
    privati, viene fatta attraverso rivenditori specializzati; il teste ha spiegato che non era stato possibile
    accertare l’epoca di vendita degli apparecchi agli acquirenti finali.
    Nell’udienza dell’11.4.199537 il teste Gianni Giulio VADALA’ – direttore tecnico principale
    chimico del Servizio di Polizia Scientifica – ha riferito di avere partecipato anch’egli agli
    accertamenti compiuti presso la “Telcoma System” sulla scheda trovata in via D’Amelio; rispetto a
    quanto riferito dai testi le cui dichiarazioni sono state già riferite, il VADALA’ ha aggiunto che
    l’ingegnere che aveva progettato il sistema di apparecchi per ponti radio cui la scheda era
    appartenuta escluse che alla scheda in questione fossero state apportate modifiche.
    Nell’udienza del 14.4.1999 il teste VADALA’ ha riferito di avere ricevuto dal Procuratore della
    Repubblica di Caltanissetta il 23.4.1996 l’incarico di esaminare, descrivere e compiere i necessari
    accertamenti su una coppia di telecomandi “Telcoma” rinvenuti il 26.2.1996 in Contrada
    Giambascio, presso San Giuseppe Jato.
    Il teste ha poi sintetizzato la natura degli accertamenti compiuti, anche commentando le foto
    allegate alla relazione che gli sono state esibite durante l’esame.
    Nell’udienza del 22.4.1999 è stato escusso il teste Salvatore LA BARBERA, commissario capo
    della Polizia di Stato.
    Ha riferito in ordine alle caratteristiche tecniche del telecomando “Telcoma” rinvenuto in contrada
    Giambascio di San Giuseppe Jato, nel covo di Giovanni BRUSCA.
    Trattasi di due apparecchi - rispettivamente, trasmittente e ricevente – collegati da ponte radio e
    idonei all’uso industriale, per il governo a distanza di meccanismi di vario tipo, con alta affidabilità
    di impiego.
    Ha poi descritto partitamente le modalità di funzionamento del sistema"


    Qualcuno, che definirei un artista, nel creare, ha fatto, scuola, e gli ha insegnato ad usare questi apparecchi di uso professionale più precisamente industriali, all'interno dello schema di un suo progetto.
    Vantaggi? Molteplici, leggendo l'estratto, dalla maggiore portata, alla criptazione del segnale, all'invio multiplo.
    Un apparecchio da due milioni di lire dell'epoca, contro qualche centinaio della soluzione precedente.
    Come potete leggere, poco dopo questi due fatti, Brusca viene beccato con due modelli successivi. Ha imparato, dopo il fallito attentato, perchè qualcuno lo ha istruito. E lo ha fatto una mente raffinata. Direi la numero uno in questo campo.

    Anche perchè in tutta franchezza, ho difficoltà a credere in un evoluzione creativa tale che ha portato all'elaborazione di una soluzione di questo tipo in così poco tempo per i soggetti in questione.
    Come Fosforo mi ha fatto notare, la Telcoma ha avuto sede a Fagarè della Battaglia, dove è avvenuto uno degli attentati di Una Bomber: un pennarello abbandonato in riva al fiume...

    www.repubblica.it/online/cronaca/nutelladue/sfida/sfida.html
    https://it.wikipedia.org/wiki/Fagarè_della_Battaglia
    citazione dall'estratto precedente
    - dalla “Telcoma”, anche recandosi presso lo stabilimento di quest’ultima, a San Biagio di Callalta in
    provincia di Treviso.
    -
    Fagarè della battaglia è infatti una porzione di San Biagio di Callalta.

    Edited by JimMorrison84 - 20/6/2020, 03:47
     
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    Aggiungo, che non mi stupirei di scoprire, che nelle attività ufficiali di Joe, tra gli anni '80 e '90 siano esistite circostanze, in cui possano essere state impiegate queste apparecchiature della Telcoma in grado di creare ponti radio di Km e "idonee all’uso industriale, per il governo a distanza di meccanismi di vario tipo ( come comando a
    distanza di apparati elettrici come pompe sommerse, sistemi di allarme, gru) , con alta affidabilità di impiego
    ."
    Ipotizzo sia esistita questa circostanza, in cui il nostro ha scoperto l'arrivo di queste meraviglie della tecnologia (spesso pensate per scopi opposti) e le ha inserite nel progetto di una sua nuova macchina di morte (come l'ha definita nelle stesse lettere di Zodiac).
    Chissà se la pompa sommersa addetta al sistema di irrigazione di un'enorme struttura come quella di cui è stato guardiano, era comandata dalle stesse apparecchiature.
     
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    Sarei curioso di sapere-capire se JB ha partecipato in qualche modo al massacro di My Lai

    https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_My_Lai

    by the way, questo è uno dei soldati più cazzuti di cui abbia mai letto.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Hugh_Thompson_Jr.

    e pure questo giornalista merita gran rispetto

    https://it.wikipedia.org/wiki/Seymour_Hersh
     
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    CITAZIONE (PaninoAlBanchetto @ 5/6/2020, 22:19) 
    Qui il link della fonte (che viene aggiornata): https://ostellovolante.com/2020/11/26/dice...-san-francisco/

    Come sempre, nei post di Francesco, si ha come l'impressione di poter osservare la "verità" da un punto di vista privilegiato.

    CITAZIONE (dedobiker @ 24/7/2020, 11:18) 
    Sarei curioso di sapere-capire se JB ha partecipato in qualche modo al massacro di My Lai

    https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_My_Lai

    by the way, questo è uno dei soldati più cazzuti di cui abbia mai letto.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Hugh_Thompson_Jr.

    e pure questo giornalista merita gran rispetto

    https://it.wikipedia.org/wiki/Seymour_Hersh

    Anch'io ! ;)
    Qualche "marachella" JB deve averla commessa in Vietnam, oltre alle medaglie.
    Com'è che lo descrisse quel prete, l'incarnazione del demonio ?
    E se non sbaglio fu l'avvocato Bevacqua ad insinuare che l'assegnazione di JB al cimitero dei Falciani fosse stata una sorta di degradazione, prassi comune presso l'esercito americano.
     
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20 replies since 5/6/2020, 21:19   773 views
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