Omicidio Cheri Jo Bates e caso Boeckenhaupt

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  1. PaninoAlBanchetto
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    Cheri Jo Bates venne pugnalata a morte la sera del 30 ottobre 1966 a Riverside, sud della California (articolo del Corriere della Sera link). L’omicidio fu attribuito ufficialmente a Zodiac a partire dal novembre 1970, quando Paul Avery, cronista del San Francisco Chronicle, a partire dal 16 novembre 1970 pubblicò una serie di articoli che collegavano il delitto di Cheri Jo con gli agguati del maniaco della Bay Area (link all’articolo del 17 novembre 1979).

    Il serial killer confermò in una lettera inviata al Los Angeles Times e affrancata 13 marzo 1971 (lettera link) di essere l’assassino.

    «Qui è Zodiac che parla
    come ho sempre detto
    io sono crack proof. Se
    i blue meannies (sic) hanno intenzione
    di prendermi, devono
    muovere i loro grassi culi
    & fare qualcosa. Perché più
    tempo perdono & scoreggiano
    in giro, più collezionerò
    schiavi per il mio aldilà.
    Devo dar loro atto
    di essersi imbattuti nelle
    mie attività a Riverside, ma
    stanno trovando solo le più facili,
    ce ne sono un inferno di più
    laggiù.
    Il motivo per cui sto scrivendo
    al Times è questo: che non mi seppelliscono
    nelle pagine interne come
    chicchessia.
    SFPD – 0
    [Croce celtica] – 17».

    yb8bmaU


    Il collegamento
    Un anno prima dello scoop di Avery, il 17 ottobre 1969, il dipartimento di polizia di Riverside aveva contattato l’ufficio dello Sceriffo della contea di Napa per verificare il possibile collegamento. Segue il memorandum datato 20 ottobre 1969 (memorandum link).

    «Dipartimento di Polizia di Riverside, California
    20 ottobre 1969
    Earl Randol
    Sceriffo della Contea di Napa
    Napa, California 94558
    All’attenzione del Capitano Donald A. Townsend

    Signore,
    questa lettera si riferisce alla nostra conversazione telefonica del 17 ottobre 1969 riguardante il simile modus operandi del vostro sospetto “Zodiac” e del sospettato del nostro omicidio, file numero 352-481.
    Può esserle d’aiuto per lei ricevere un breve riepilogo del nostro omicidio. È quanto segue:
    Il 30 ottobre 1966, Cheri Jo Bates, una studentessa del Riverside City College, venne brutalmente assassinata. La nostra indagine rivelò che la vittima si era recata al campus del college per ottenere alcuni in libreria (era aperta di domenica per gli studenti). Fu stabilito che fosse entrata in libreria e avesse prelevato tre libri approssimativamente alle sei di sera. Ritornò al proprio veicolo, che era parcheggiato in una via a breve distanza dalla libreria, depose i suoi libri nel veicolo e cercò di avviarlo. Il veicolo era stato sabotato e perciò non sarebbe partito. Questo venne effettuato evidentemente dall’assassino per sorprendere la vittima vicino al veicolo al fine di poterla approcciare.
    La nostra vittima lasciò il suo veicolo, accompagnata dal sospettato, e camminò per circa 200 piedi dal suo veicolo in una strada sterrata fra due case. Queste case erano vuote e, a parte la proprietà della scuola, erano state recentemente acquistate dal college. Mentre si trovava in questo viottolo, la nostra vittima venne attaccata con un coltello e pugnalata numerose volte al petto. Fu colpita una volta anche sulla schiena e la gola venne recisa nettamente, quasi fino alla decapitazione. Oltre alle ferite da coltello, la nostra vittima è stata colpita in faccia e soffocata. Non c’erano segni che la vittima fosse stata aggredita sessualmente, essendo completamente vestita e gli abiti non erano in disordine. Non c’era nulla a indicare che il movente fosse una rapina, poiché la borsetta della vittima e il suo contenuto erano intatti. Da tutte le indicazioni, il coltello usato dal sospetto era largo approssimativamente mezzo pollice (circa 4 cm N.d.T.) e lungo tre pollici e mezzo (quasi 9 cm N.d.T).
    Un mese dopo l’omicidio, furono ricevute lettere scritte dal sospetto del nostro omicidio al Press e al nostro dipartimento. Il sospetto aveva usato un pennarello di colore nero per scrivere l’indirizzo sulle buste in stampatello minuscolo. La lettera di confessione era scritta a macchina. C’erano numerosi errori di ortografia, punteggiatura, etc., come noterà.
    La persona che scrisse la lettera di confessione era a conoscenza di fatti sull’omicidio che soltanto l’assassino avrebbe potuto conoscere. Non c’erano dubbi che la persona che l’aveva scritta fosse il nostro sospettato d’omicidio.
    L’originale di questa lettera fu evidentemente distrutto o tenuto dal sospettato, mentre il Press e il nostro dipartimento ricevettero una copia carbone dell’originale. Queste copie carbone erano la quarta o quinta copia e difficili da leggere. È allegata una fotografia di questa lettera e delle buste. È anche allegata una riproduzione della lettera di confessione. Si dovrebbe notare che le copie ricevute dal Press e dal nostro dipartimento erano su carta bianca comune di bassa qualità. La larghezza dei fogli è 8 pollici (20 cm circa N.d.T.). La lunghezza della carta è sconosciuta, poiché il sospetto (una peculiarità) strappò la parte superiore e inferiore dei fogli.
    Potrebbe essere utile da notare che proprio fuori dai confini della città di Riverside sorge la March Air Force Base, una base dello Strategic Air Command.
    Prove fisiche sulla scena del crimine indicavano che le impronte di un tacco rinvenute vicino al corpo erano state lasciate da un tacco che era stato fabbricato per i militari e altre agenzie del governo, comprese le prigioni (venne anche rinvenuto un orologio Timex venduto in un supermercato militare oltreoceano N.d.T.).
    Fummo in grado di rilevare alcune impronte digitali latenti sul veicolo della vittima. Queste impronte non vennero identificate. Le nostre impronte non identificate sono nell’archivio dell’FBI catalogate come File FBI n. 32-27195, Caso Latenti n. 73096. Sono state ottenute dal Criminal Investigation and Identification copie delle rilevazioni di impronte latenti del vostro omicidio e inviate all’FBI per le comparazioni con le impronte latenti della nostra indagine.
    Ci sono molte somiglianze fra il vostro omicidio e la nostra indagine 352-481. Penso che dovreste essere informati che stiamo lavorando a un’indagine di omicidio per tipologia-simile. Se siete in grado di determinare tramite comparazione calligrafica o con qualsiasi altro mezzo che il vostro sospetto omicida è lo stesso del nostro, la prego di avvisarci. Le notificherò i risultati della comparazione fra le vostre rilevazioni di impronte e le nostre non appena si farà sentire l’FBI.
    Spero che queste informazioni possano aiutarvi nella vostra indagine.
    Le assicuro la nostra completa cooperazione in tutte le questioni di reciproco interesse.
    Sinceramente suo,

    L.T. Kinkead
    Capo della polizia
    H.L. Homsher, sergente
    Detective della divisione».

    «Da questo orologio lasciato sulla scena del crimine si è risaliti a un Post Exchange» (pagina 46 link, Inside Detective, Gennaio 1969).

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    L’orologio Timex
    L’interesse della polizia di Riverside verteva sulle impronte degli stivali militari Wing Walker rinvenute sul Lake Berryessa da parte degli agenti dello Sceriffo della contea di Napa. Questo tipo di scarponi utilizzati per camminare sulle ali degli aerei era venduto nei Post Exchange, i supermercati delle forze armate statunitensi.
    Anche l’orologio Timex con il cinturino strappato trovato sulla scena del crimine a Riverside era stato venduto in un PX. Il risultato degli accertamenti svelò che era stato venduto in una base militare oltreoceano. Per questo motivo, la polizia di Riverside all’epoca del delitto aveva interrogato decine di militari della base March che frequentavano corsi all’università di Riverside, ritenendo che l’assassino potesse celarsi fra loro.
    Segue il brano di Inside Detective del servizio “Tua figlia può essere la prossima”, pubblicato nel numero di gennaio del 1969 in cui si parla di quanto accennato (pagina 47 link, Inside Detective, Gennaio 1969).

    […] Giovedì (3 Novembre 1966 ndt) l’orologio Timex trovato vicino al corpo della ragazza venne inviato al California Criminal and Identification Bureau nella capitale dello Stato, Sacramento.
    Al laboratorio furono mandati anche i pochi altri oggetti fisici repertati come prove dagli investigatori. Si tratta delle impronte di una mano e di un dito rilevate sulla Volkswagen e di frammenti di pelle rinvenuti sotto le unghie di Cheri Jo.

    [...] Venne inviata una segnalazione via telex riguardante l’orologio. Il Timex era descritto così: “In acciaio inox, con quadrante bianco, nessun numero seriale, un cinturino di pelle nera rotto.” Si sperava che grazie alla segnalazione si sarebbe giunti all’identificazione del proprietario.
    Sabato 5 Novembre, giunse la perizia del laboratorio di Sacramento dove l’orologio era stato analizzato minuziosamente dagli esperti. Avevano determinato che era stato venduto in un Post Exchange di una base militare oltreoceano.
    Questa conclusione portò a esaminare i 154 soldati dell’Air Force che stazionavano presso la base aerea March e che frequentavano corsi all’università. Le autorità militari assistettero agli interrogatori dei soldati.
    “Le analisi preliminari sui frammenti trovati sotto le unghie della ragazza morta hanno portato a concludere che l’omicida è un maschio bianco”, disse Cross (sotto le unghie erano stati rinvenuti capelli “castani” caucasici – allegato 9 ndt). Il capitano rivelò per la prima volta che un capello umano era stato trovato nel palmo della mano della ragazza. Il detective rifiutò di dire di che colore fosse. […]».

    Controspionaggio
    Nello stesso giorno e nella stessa città in cui venne rinvenuto il cadavere di Jo Bates a Riverside, l’FBI prendeva in consegna per spionaggio Herbert W. Boeckenhaupt, un soldato dell’aeronautica di stanza nella base March. Entrambe le notizie compaiono anche sul Corriere della Sera , il 2 novembre (delitto Bates link e caso Boeckenhaupt link). Una strana coincidenza.

    «Sergente dell’Air Force detenuto come spia russa
    Arrestato in una base a Riverside, collegato a un diplomatico»


    «Studentessa modello accoltellata»


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    Esaminando il caso, si scopre che il sergente Boeckenhaupt era da mesi sotto indagine per le sue relazioni con un “diplomatico” dell’Unione Sovietica. Venne arrestato una settimana prima della consegna all’FBI, la mattina del 24 ottobre (sentenza d’appello Boeckenhaupt vs USA link, mentre qui c'è il link alla pagina esatta). A fermarlo erano stati gli agenti dell’Office of Special Investigations dell’Air Force, affine all’NCIS della Marina (noto per la serie tv) e al CID dell’Esercito (fonte e pagina esatta link), quel CID che sembra essere citato da Zodiac nella lettera del 20 aprile 1970 e di cui JB faceva parte dal 1964 (immagine in basso).

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    Boeckenhaupt era già sotto stretta sorveglianza quando venne trasferito a Riverside nel maggio 1966. E JB dov’era in quel periodo? Il foglio delle sue assegnazioni ufficiali (qui la lista completa) riporta che nell’agosto 1966 l’allora assistente investigatore del CID era in rotta verso gli Stati Uniti.
    Nel settembre 1966, un mese e mezzo prima dell’omicidio Bates, JB assunse l’incarico fittizio di “steward di mensa” in New Jersey. Difficile credere che d’improvviso avesse cambiato specialità, dopo due anni di “apprendistato” presso il 5° Distaccamento di Indagini Criminali all’epoca acquartierato a Palazzo Grande a Livorno (qui un sommario della storia del 5th CID link).

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    Una “banda di spie”
    Quattro giorni dopo la notizia dell’arresto di Boeckenhaupt e del delitto Bates, entrambi avvenuti a Riverside a poche ore di distanza, un articolo dell’United Press pubblicato su vari giornali negli Stati Uniti raccontava di una “banda di spie” che avrebbe infestato la NATO, collegando il caso Boeckenhaupt agli altri casi “risolti” in quelle ore dai servizi di controspionaggio militari alleati. Uno di questi casi riguardava l’Italia (articolo link).
    Lo stesso giorno della pubblicazione dell’articolo dell’UP, La Nazione segnalava in prima pagina l’allontanamento di un diplomatico sovietico che aveva cercato di carpire segreti militari sulle basi NATO nel Mediterraneo (articolo completo link).

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    Il SID italiano verosimilmente non aveva agito all’insaputa degli americani. In quel periodo, c’erano agenti di un reparto investigativo militare degli Stati Uniti in Italia che sicuramente avrebbe dovuto occuparsi del caso del diplomatico russo con i colleghi italiani del SID, i detective del 5° Distaccamento CID di Livorno, cioè i colleghi di JB.

    Non è forse questa complessa indagine di controspionaggio il motivo per cui il “poliziotto criminale” JB si trovava a Riverside nella settimana in cui Cheri Jo venne uccisa?

    Le lettere
    La pagina successiva era una delle tre lettere firmate “Z”, inviate alla polizia, al giornale locale e al padre di Cheri Jo Bates, affrancate 30 aprile 1967. La frase «Bates doveva morire, ce ne saranno di altre» potrebbe essere un richiamo a Psycho di Hitchcock e alla famosa scena dell’accoltellamento nella doccia.

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    In basso, “la confessione” dell’omicida, contenente un proposito che Zodiac non sembra abbia mai attuato, ma il Mostro sì.

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    Traduzione

    LA CONFESSIONE
    DI __________

    ERA GIOVANE E BELLA, MA ORA È MALCONCIA E MORTA. NON È LA PRIMA E NON SARÀ L’ULTIMA. RESTO SVEGLIO DI NOTTE PENSANDO ALLA PROSSIMA VITTIMA. FORSE SARÀ LA BELLA BIONDA CHE FA LA BABYSITTER VICINO AL NEGOZIETTO E CAMMINA TUTTE LE SERE NEL CUPO VIOTTOLO VERSO LE SETTE. O MAGARI SARÀ LA GRAZIOSA BRUNETTA CON GLI OCCHI BLU CHE DISSE “NO” QUANDO LE CHIESI UN APPUNTAMENTO ALLE SCUOLE SUPERIORI. FORSE, NESSUNA DELLE DUE.
    MA PER CAPIRE TAGLIERÒ LE SUE PARTI FEMMINILI E LE LASCERÒ PER TUTTA LA CITTÀ. QUINDI NON RENDETEMI LE COSE TROPPO FACILI.
    TENETE LONTANE LE VOSTRE SORELLE, FIGLIE, E MOGLI DALLE STRADE E DAI VICOLI. BATES ERA UNA STUPIDA. È ANDATA AL MASSACRO COME UN AGNELLO. NON HA ACCENNATO A LOTTARE. IO SÌ. È STATO FIGO. PRIMA HO STACCATO IL CAVO DELL’IGNEZIONE. POI L’HO ASPETTATA IN BIBLIOTECA E L’HO SEGUITA FUORI DOPO DUE MINUTI. LA BATTERIA DELL’AUTOMOBILE DOVEVA ESSERE GIÀ ANDATA IN QUEL MOMENTO. LE HO OFFERTO UN AIUTO. È STATA DISPONIBILE A PARLARE CON ME. LE HO DETTO CHE LA MIA AUTO ERA GIÙ LUNGO LA STRADA E CHE LE AVREI OFFERTO UN PASSAGGIO A CASA. QUANDO ERAVAMO LONTANI DALLA BIBLIOTECA LE HO DETTO CHE ERA GIUNTO IL TEMPO. MI HA CHIESTO “IL TEMPO PER COSA?”. LE HO DETTO CHE ERA TEMPO PER LEI DI MORIRE. L’HO AFFERRATA PER IL COLLO TENENDOLE UNA MANO SULLA BOCCA, NELL’ALTRA IL COLTELLINO PUNTATO ALLA GOLA. È DIVENTATA MOLTO DISPONIBILE. IL SUO SENO ERA TURGIDO E CALDO SOTTO LE MIE MANI. MA SOLO UNA COSA AVEVO IN MENTE. FARLE PAGARE IL RIFIUTO CHE MI AVEVA DATO NEGLI ANNI PRECEDENTI. È MORTA DURAMENTE. SI AGITAVA E SI CONTORCEVA MENTRE LA STRANGOLAVO. SI MORDEVA LE LABBRA. HA LANCIATO UN URLO E LE HO DATO UN COLPO IN TESTA PER FARLA TACERE. L’HO PUGNALATA E HA SMESSO. QUINDI HO CONCLUSO IL LAVORO TAGLIANDOLE LA GOLA. NON SONO MALATO. SONO INSANO. MA NON PER QUESTO IL GIOCO SI FERMERÀ. QUESTA LETTERA DOVREBBE ESSERE PUBBLICATA AFFINCHÉ VENGA LETTA DA TUTTI. POTREBBE SALVARE QUELLA RAGAZZA NEL VICOLO. MA QUESTO SPETTA A VOI. NON A ME. SARÀ SULLA VOSTRA COSCIENZA. NON SULLA MIA. SÌ, VI HO FATTO ANCHE QUELLA TELEFONATA. ERA UN AVVERTIMENTO. OCCHIO… ORA STO STALKANDO LE VOSTRE RAGAZZE.

    CC
    CAPO DELLA POLIZIA

    Edited by PaninoAlBanchetto - 31/7/2020, 11:36
     
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    Questo collegamento tra l'episodio di controspionaggio ed il caso Bates, avvenuti praticamente in simultanea trovo sia un ulteriore conferma di quello che ipotizzo da tempo. Ed a conferma vedo che ne hai trovato un caso analogo in Italia...e pure qua il cerchio si chiude! Anche qui un ottimo lavoro!
     
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1 replies since 14/6/2020, 01:37   2103 views
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