Il fuoco a Firenze

La mano di un piromane amico?

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    Il fuoco a Firenze. La mano di un piromane amico?




    Come da titolo, questa discussione è dedicata a una serie di episodi incendiari avvenuti nel fiorentino - più altri ed eventuali paralleli - di cui, purtroppo, si hanno ben poche informazioni a riguardo. Ma qualche memoria storica e non fra i forumisti potrebbe essere di grande aiuto nel riunire quanti più tasselli possibili al fine di ricostruire una cronologia e, perché no, offrire una rinnovata visione di tali accadimenti.

    In alcuni video recenti dedicati alla vicenda del Mostro pubblicati su YouTube, qualche utente ha fatto menzione degli incendi di origine dolosa che si ritiene abbiano coinvolto zone prossime e/o coincidenti con i luoghi dei delitti. Uno di questi commenti dell'utente SETTEMAGICO è tratto dal filmato di Aldo Angeli intitolato Mostro di Firenze. Riflessioni pomeridiane:

    "Approfitto anche per segnalare un particolare che nessuno non ha mai preso in considerazione : In un video postato di recente, un tizio intervistato negli anni 90, probabilmente si tratta di un investigatore, dice che in tutti i luoghi dove sono avvenuti i delitti, giorni prima c’erano stati degli incendi. Cosa ne pensate?"


    Nella discussione Scopeti, 8/9/1985 tratta dal forum "I Mostri di Firenze", inoltre, l'utentessa thisisdaniela ha condiviso alcuni aneddoti molto interessanti in merito al rogo che intorno al 20 ottobre 1985 interessò l'area degli Scopeti, fatto riportato anche nell'articolo Michele Giuttari - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 25 giugno 1997 - Seconda parte pubblicato nel blog "Insufficienza di Prove". In aggiunta, sempre dallo stesso blog, occorre citare un passo di grande rilevanza tratto dall'articolo Ruggero Perugini - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 16 gennaio 1998 - Ottava parte:

    "Avvocato Filastò: Ecco, per esempio, una cosa a me ha sempre, come dire, un po' intrigato, di questo documento. Quando parlano della possibilità che questo aggressore, in precedenza, abbia commesso atti di vandalismo, compreso un incendio.

    Ruggero Perugini: Sì.

    Avvocato Filastò: Ora, per l'appunto, io ricordo - non so se lei, la valutazione che ha fatto anche lei - però ho trovato alcuni episodi d'incendio doloso intorno a Firenze, che... Ma questo, dico proprio...

    Ruggero Perugini: Incendio doloso... Sì.

    Avvocato Filastò: ...pare quasi una mezza chiacchierata, eh. Che precedono i delitti.

    Ruggero Perugini: Ma guardi, che non è... Questa sua osservazione, è importante. Perché, vede, noi ci siamo posti, fra gli altri dubbi che ci siamo posti, ci siamo posti il problema di che cosa l'autore di questi delitti facesse nei momenti in cui non colpiva. Perché normalmente, no? si dice... sa, dei tratti di personalità particolari, in genere possono manifestarsi con comportamenti distruttivi, o di violenza, che a volte - non sempre - se si è fortunati, hanno rilevanza penale e vengono scoperti e gli vengono attribuiti. Non a caso, tutti coloro che avevano un certo tipo di precedenti penali, fra cui l'incendio, perché l'incendio è un dato abbastanza ricorrente nei sadici, Peter Kurten ha commesso più incendi che omicidi, Peter Kurten è stato il caso che io presi come riferimento per aggiustare un pochino il tiro. E... non era da sottovalutare il fatto.

    Avvocato Filastò: Ecco. Io la ringrazio molto, dottor Perugini.

    Ruggero Perugini: Prego, dovere."




    Fuochi fatui. La mano mostruosa

    Svolgendo delle ricerche inerenti il cosiddetto Unabomber italiano, tempo fa sono incappato nel seguente un trafiletto tratto da l'Unità, edizione di martedì 6 agosto 1996, relativo a una serie di incendi di origine dolosa appiccati in varie aree della Toscana il 5 agosto 1996. Si parla di sette roghi di minore entità che partono da Vicarello (una frazione in provincia di Livorno distante poco meno di dieci chilometri in linea d'aria dalla base militare di Camp Darby N.d.R.) per poi culminare in alcune località simbolo della tragedia fiorentina, fra le quali Borgo San Lorenzo come ultima destinazione. Sette roghi come simboli dei sette duplici omicidi del Mostro?


    "Caccia al piromane. Piccoli incendi sulle strade della Toscana

    Un folle viaggio a seminare fuoco lungo le careggiate di due delle principali arterie stradali della toscana. C’è la mano di un piromane dietro i numerosi incendi che ieri pomeriggio hanno segnato alcuni tratti della superstrada Firenze-Pisa-Livorno e dell’autostrada del sole, in direzione Bologna. Sette piccoli focolai appiccati dalla stessa mano che ha bruciato le sterpaglie, gli alberi e i cespugli che crescono sulle scarpate a margine delle strade. L’incendiario ha iniziato a colpire a Vicarello, in provincia di Livorno, ed ha continuato la sua corsa fino a Borgo San Lorenzo, nel Mugello. Questo il tratto di superstrada e autostrada, lungo poco più di cento chilometri, in cui ha appiccato i suoi incendi.

    Le fiamme

    Dalle 13.30 alle 14.35 i telefoni della centrale operativa della polizia stradale di Firenze hanno suonato ininterrottamente: a far squillare i telefoni le segnalazione di numerosi automobilisti che, incrociando le fiamme sulla loro strada, chiedevano un intervento. Incendi non molto gravi e piuttosto circoscritti, che non hanno creato gravi problemi alla circolazione ma che hanno comunque richiesto un notevole sforzo da parte degli uomini della stradale e dei vigili del fuoco. Dopo la prima chiamata che chiedeva un intervento a Vicarello sono arrivate le telefonate che segnalavano incendi disseminati un po' su tutto il tratto della superstrada che da Livorno arriva a Firenze. È bruciato un tratto di bosco su una scarpata nei pressi di San Miniato, quindi i vigili del fuoco sono dovuti intervenire con le loro autobotti all’altezza dell’uscita di Empoli ovest. La serie di incendi è proseguita a Montelupo, quindi a Ginestra Fiorentina. A questo punto il piromane, uscito dalla superstrada a Firenze, è entrato sull’A1, viaggiando in direzione nord. Sull’autostrada si sono verificati due incendi. Uno tra Calenzano e Barberino del Mugello e l’altro nella zona di Borgo San Lorenzo. In quest’ultimo caso l’intervento dei pompieri ha richiesto anche la collaborazione di un elicottero, necessario per spengere le fiamme che stavano per raggiungere una piccola pineta e una casa vicina alla strada. Gli incendi si sono fermati qui.

    Le indagini

    Molto difficili le indagini della polizia e dei vigili del fuoco. Difficili le ricerche di un piromane di cui non si conosce né una sommaria descrizione né l’automobile su cui viaggiava. Fino a sera le indagini non hanno portato a nessuna novità rilevante. Complicato anche capire quale movente abbia spinto questa persona a spargere fuoco lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno e lungo il tratto autostradale tra Firenze e Bologna. L’unico elemento che è in mano a chi indaga sono dei fogli accartocciati di carta stagnola. Resti che sono all’esame della polizia scientifica e che avrebbero potuto costituire la rudimentale arma incendiaria utilizzata dal piromane per appiccare gli incendi."



    Fonte:

    l'Unità - Archivio storico, Caccia al piromane. Piccoli incendi sulle strade della Toscana, https://archivio.unita.news/assets/main/19...06/page_027.pdf





    Bombe sul bagnasciuga. Un mostro marino?

    Premessa: il seguente stralcio è desunto da un libro sull'Unabomber italiano, di cui però attualmente non ricordo il titolo. Provvederò ad aggiornare la fonte appena possibile. Se avete visionato il collegamento all'articolo de l'Unità, avrete sicuramente notato quello stilato accanto dedicato ai più recenti attentati balneari del/dei bombarolo/i. Da segnalare i luoghi delle esplosioni, la prossimità temporale con gli incendi toscani e soprattutto questa testimonianza oculare:

    "Intanto in questura a Padova il consulente della Criminalpol disegna un identikit. Davanti a lui una donna. È molto concentrata, cerca di ricordare. Era in spiaggia a Lignano il giorno dell'attentato e non ha dimenticato quell'uomo in tuta mimetica con in testa un cappello da marinaio. "Faceva caldo, molto caldo", spiega la signora, "e lui era vestito in modo così strano...". La matita corre sul foglio e disegna un volto rotondo, riempito da una folta barba grigiastra e due occhi neri. Sarà lui?"

    Praticamente un sospettato a metà fra il capitano Horatio McCallister de I Simpson e il capitano Edward Smith del Titanic, meno la tuta mimetica.




    Fiumi e fiamme. La mano diabolica

    Parallelamente, un mese prima questa volta in provincia di Mantova, Lombardia, si sono registrati altri incendi, sempre di matrice dolosa, appiccati da un individuo firmatosi "Diabolik". A seguire, un estratto dal libro Bianco Nero e Giallo di Lello Vecchiarino:

    "Nell'estate del '96 ancora un Diabolik: percorre le rive del Po, nella Bassa mantovana, a seminare paura e mistero per via di inspiegabili incendi appiccati a cascine, porcilaie e covoni in rotoballe. La paura è di casa sulle rive del Po. I contadini di Gorgo, San Benedetto e di una vasta zona che confina con il grande fiume assistono sgomenti alle azione di quello che a tutta prima sembra essere un maniaco. Non soltanto i danni e il fuoco preoccupano polizia e carabinieri che, anche con l'ausilio di elicotteri, setacciano la zona: una buona dose di timore si aggiunge per il sol fatto che il piromane colpisce quasi perseguendo una strategia di sfida. E la conferma arriva puntuale il primo venerdì del mese di luglio. Quella notte a prendere fuoco è la barchessa di Senofonte Scaravella, un contadino che abita in via Argine Vecchio a San Benedetto Po. Poco distante dal rogo, i carabinieri trovano un biglietto vergato con pennarello rosso sul retro di un calendario dell'83. Sul foglio è scritto: "Alla pioggia ci pensa Dio, al fuoco ci penso io. Vedrete Gorgo e San Benedetto in fiamme. By Diabolik, il piromane della Bassa". I giornali - La Gazzella di Mantova in testa - registrano giorno dopo giorno la psicosi che dilaga per colpa di un "malato di mente". Ma è proprio giusta la diagnosi? La mattina di mercoledì 10 luglio, altro incendio a Gorgo: a farne le spese, la cascina di Fabrizio Ferrarini. A pochi metri dalle tavole incendiate, gli investigatori trovano un libro di preghiere e, più in là, un altro biglietto che ha le stesse caratteristiche del primo; e reca scritto: "Diabolik non è un mitomane, gli piace le fiamme. By Diabolik, il piromane."
    Mostra di conoscere qualche parole di inglese. Alloga al punto giusto la punteggiatura, e quindi è da ritenersi che qualche errore di ortografia l'abbia commesso per depistare. Il giornale mantovano - dove giovani cronisti come Leonardo Bottani non conoscono la storia del Diabolich torinese - decide di interpellare il professor Francesco Bruno, titolare della cattedra di psico-patologia forense all'università La Sapienza di Roma. L'esperto analizza i biglietti e dice: "È molto pericoloso, tornerà a colpire. La sua perversione potrebbe sfociare in atti contro le persone. Potrebbe avere tra i 35 e i 40 anni, probabilmente diplomato. Il fuoco alimenta la sua onnipotenza. Non tenta di contraffare la sua scrittura. Forse un tentativo di depistaggio lo fa quando scrive Gorgo e San Benedetto. Lì è probabile che usi la sinistra. La prima parte del messaggio è scritta di getto, poi esita (lo dimostra il verbo vedrete) e infine mente, quanto cita le località. Sottolinea Dio (e questo è facilmente comprensibile) ma sottolinea anche in, e non si capisce perché. La preposizione semplice è scritta meglio di tutte le altre parole. Forse è un segnale. È certo che tornerà a colpire. Ma non lo farà dove tutti se l'aspettano, cambierà zona, perché segue un preciso programma."
    Infatti, poche ore dopo che i cronisti ricevono il responso dell'esperto, il Diabolik della Bassa colpisce ancora. Brucia una porcilaia. Un giovane del luogo, Paolo Longhi, avvista col suo binocolo un uomo sulla quarantina che scappa: "indossava una camicia bianca". Il Diabolik che agisce sulle rive del Po è imprendibile; di lui si sa soltanto che per i suoi roghi usa la diavolina.
    "

    «Ho ucciso un uomo sulla via di Po», annunciò Diabolich nella telefonata di rivendicazione alla sede del quotidiano Stampa Sera di Torino.


    Fonte:

    Lello Vecchiarino, Bianco Nero e Giallo, Ascoli Piceno, RAF Editore, 2021, pp. 86-88


    Edited by AnonimoVeneziano - 20/7/2022, 23:02
     
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    Paladino di prima linea della Compagnia del Panino

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    Kudos! Come sempre...quando vedo un tread aperto da te penso "allacciate le cinture Signore e Signori."
    Stento a crederci, che proprio nello stesso momento che UnaBomber colpiva, ci stava Diabolik il piromane nel mantovano...
    Pure qui, lettere a go go...da rivedersi! Pure Bruno le ha viste, e nell'articolo da te citato parla di cambio di mano, poi quel biglietto con la citazione anglofona e l'errore grammaticale... che dire

    j4odUW7

    Che dire...
    Però esistono ancora individui che hanno il coraggio di dire che: "Zodiac non centra nulla, in Italia non ci sta traccia di Lui ne di un operato simile, che minimamente lo ricorda!"

    Poi nel '96 ci sarebbero insieme a questi un altro paio di eventi da ricordare:

    -Febbraio: Delitto di Anna Maria Bevacqua (8 febbraio 1996 – Ancona – Marche) che però faceva la pendolare, e viveva a Santarcangelo di Romagna (Città dove il glorioso Nettuno ha giocato in quegli anni). Lettere anonime di sfida agli inquirenti,telefonata/e in Caserma e furto di info ai CC, minaccia telefonica a testimone residente a Santarcangelo stile Allegranti-Mdf (che tra l'altro venne minacciato telefonicamente proprio quando era in vacanza in quella zona) , sfida a scacchi mortale (citata da Zodiac nelle sue lettere decenni prima), prima mossa del killer: una mossa che in gergo si chiama ' tagliente' , ovvero il passo in avanti del pedone bianco del cavallo di donna (che nella scacchiera è alla lettera B guarda un po' il caso!).


    -Giugno- Luglio: Incendi Diabolik nel mantovano con lettere anonime a pioggia.

    - Agosto: Incendi nelle aree del Mostro (fiorentino) da te segnalati Agosto, e movimenti di Unabomber nel Veneto

    -Settembre: Delitto Luigia 'Antonella' Borelli – Delitto del Trapano (5 settembre 1996 – Genova – Liguria), anche qui lettere anonime arrivate in seguito, ed ufficio consolato a poche centinaia di metri.

    Edited by JimMorrison84 - 20/7/2022, 20:44
     
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