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Cercando di capire la personalità del troll (parlo in generale, ogni riferimento a fatti o persone note, è puramente casuale), mi sono imbattuto in questo articolo di una rivista di psicologia. Fa delle considerazioni molto importanti, che dovrebbero valere per ciascuno di noi ("Chi è senza peccato scagli la prima pietra") quando facciamo dei post su FB o su dei forum, ma ovviamente vale anche per la vita di tutti i giorni.
Il titolo è "Persona orgogliosa: cosa fare con chi vuol sempre avere l'ultima parola". D'attualità, non trovate ? Per pigrizia (almeno a me succede) il lettore spesso non ha voglia di leggersi l'intero articolo, così mi limito a riportare le considerazioni più interessanti.
Orgoglio → Una volontà puntigliosa, intransigente, permalosa, di imporre il proprio pensiero, a prescindere dall’avere ragione oppure no. Si tratta appunto del “voler avere sempre l’ultima parola”. Un atteggiamento di cui molti vanno persino fieri, come se fosse una dimostrazione di valore e di forza mentale, ma che produce molti danni.
Persona orgogliosa: cosa ne dice la psicologia L’orgoglio intellettuale, è caratteristico di chi in una discussione è più preoccupato di far valere la sua idea piuttosto che di dialogare con gli altri, di chi, pur rendendosi conto che l’altro ha ragione, continua a difendere assurdamente la propria posizione. Non si tratta di semplice testardaggine: è esercizio di stile, petulanza verbale, aggressività mascherata. E, quando l’orgoglioso non ha idee, aspetta che gli altri dicano le loro, per poi affermare qualcosa di diverso o di opposto, così da far vedere che è la sua l’idea giusta, quella definitiva.
Chi invece “vede” il fenomeno per quello che è, cioè un’espressione di aggressività mascherata (e, quindi, di insicurezza), può rassegnarsi e mostrare condiscendenza, lasciando campo libero all’orgoglioso come si fa con i bambini quando insistono su qualcosa. In tutti i casi, il dialogo e la relazione vengono inquinati pesantemente dal suo atteggiamento.
L'articolo termina con alcuni "consigli" per uscire dal circolo vizioso del trolling, tra cui :
Ascolta per davvero: spesso non ascoltiamo realmente quello che dice l’interlocutore; stiamo solo in attesa che finisca di dire la sua, così che poi noi possiamo dire la nostra, e affermarla fino alla fine. Impariamo invece a porci in stato di ascolto attivo: le parole degli altri non devono essere solo sentite acusticamente, ma accolte con attenzione.
Attenzione alla compulsione: voler avere l’ultima parola spesso è un automatismo riflesso dietro al quale si cela l’insicurezza, il non sentirsi autorevoli. Se rinforziamo l’autostima, quindi, potremo probabilmente fare a meno dell’orgoglio.
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