Sneak JB Fellowship

Votes taken by JimMorrison84

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    Benvenuto sul forum Davide! Spero ti troverai bene 🙂
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    Quello concordo è indubbio, esplicito…sul fatto di cosa è fatta la lama, non penso sia secondario, se consideri che sono le ennesime citazioni dell’acqua,considerando l’ossessione conclamata di Zodiac per l’acqua, che il sospetto autore abbia acqua nel proprio nome, e che tale soggetto aveva una preparazione culturale di alto livello (sia un arte, che in scienza) per cui tendo a d escludere che anche il riferimento alla cometa non sia un caso.

    Edited by JimMorrison84 - 30/1/2023, 16:56
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    Davvero un lavoro notevole…ma fosforo sei te l’autore?
    Un analisi davvero attenta e lucida, direi uno di quei contributi utili…
    Ne ho visto metà per ora, e mi rendo conto che ha scoperto un sacco di ulteriori conferme…
    Come ci era sfuggito anche il simbolo del marchio di bestiame di cui abbiamo parlato diverse volte, lo aveva girato, capovolto …
    Tra l’altro Valeria conosce un argomento di cui abbiamo trattato in una conversazione insieme proprio riguardo a numeri girati, capovolti
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    Vorrei riportare link di un documento e suo estratto facente parte dei resoconti stenografici della Commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie e sulle altre associazioni della XVII legislatura.
    Lo ritengo importante sull’”affaire dei telecomandi e sulle schede Telcoma” su cui ho svolto in questi anni diverse ricerche, ed è tra i documenti che ho inviato alla redazione di Atlantide:

    http://documenti.camera.it/leg17/resoconti...izione.0234.pdf

    Riporto in particolare un frammento dell’estratto dell’audizione del magistrato Gianfranco Donadio:

    “Sempre, in tema di tecnologie, esaminando le questioni delle stragi, incorriamo in un'altra vicenda che ci fa a lungo riflettere: la tecnologia adoperata per la soppressione di Paolo Borsellino e di tutti i componenti della sua scorta. Tutti tranne un autista che riesce a salvarsi miracolosamente, perché era impegnato nella manovra, ma che, se fosse disceso solo un attimo, avrebbe perso la vita anch'egli.
      Quella tecnologia è una tecnologia che fa enormemente riflettere, perché siamo molto lontani dal telecomando che si assume messo in campo a Capaci dove, peraltro (anche questo è notissimo e lo ripeto solo a me stesso, per un'uniformità espositiva), fino a un dato momento è presente e agisce con alacrità un signore che si chiama Pietro Rampulla.
      Rampulla proviene dalle fila di Ordine Nuovo e ha compiuto molte gesta nella vita, prima di diventare mafioso. Poi, per un permesso ad assentarsi «per motivi di famiglia» che ottiene, molto stranamente devo dire, proprio in quelle circostanze, a Capaci gli subentra un Giovanni Brusca, che sembra molto meno esperto e meno provveduto in cose dinamitarde. Ma a Capaci, secondo la versione «ufficiale», si realizzò una situazione elementare dal punto di vista delle tecnologie, tanto elementare da far a lungo riflettere per i rischi di fallimento che comportava.
      Per Capaci la prima formidabile intuizione fu di Luca Tescaroli, che cominciò a considerare la prospettiva del rafforzamento della carica, sulla quale, ovviamente, ritornerò, perché è un tema ineludibile. Mi piace citare il collega che ha studiato e Pag. 7sviluppato questa prospettiva, un magistrato attentissimo che, sebbene molto giovane, seguì quell'indagine con passione, con grande rigore e con grande forza intellettuale.
      Abbiamo poi lo scenario di Via D'Amelio che, come vi accennavo un minuto fa, rende estremamente più complesso il tema degli strumenti adoperati per agire. Il telecomando Telcoma THC che entra in campo nella strage di Via D'Amelio rappresenta qualche cosa di assolutamente inusitato. È un sistema codificato che funziona a varie decine di chilometri di distanza e supera qualsiasi rischio di interferenza. È tutto un altro mondo rispetto ai prodotti artigianali e comporta saperi e attitudini criminali inusitati per cosa nostra.
      Devo dire che i colleghi che all'epoca furono applicati ai processi nisseni, in particolare il collega Petralia, si occuparono della vicenda di questo telecomando: ricordo che furono sviluppate indagini approfondite. Sto parlando di fatti che non richiedono profili di particolare cautela, perché, per una ragione o per un'altra, hanno assunto un determinato grado di pubblicità.
      Vi racconterò come si scopre l'esistenza di questa tecnologia, perché la deflagrazione in Via D'Amelio fu enorme e distrusse tutto. Anche, ovviamente, il sistema di innesco. Vi parlo di questa vicenda, perché subentra un frammento dichiarativo, il primo lampo che apre, dischiude e illumina una prospettiva «esterna» a cosa nostra.
      Gioacchino La Barbera parla con dovizia di particolari della consegna di questi telecomandi particolarissimi e descrive il luogo ove la traditio avvenne, una località prossima a un'area industriale catanese. E indica esattamente anche i particolari di questo passaggio.
      I telecomandi Telcoma non rappresentano nulla di compatibile per la nostra esperienza comune. Sono degli involucri metallici che nemmeno somigliano a un telecomando di uso corrente. Sono sistemi estremamente complessi, con ricevitori e trasmettitori che occupano lo spazio che occupa la confezione che contiene, per esempio, delle scarpe. Insieme superano i 30 centimetri.
      La descrizione che fece Gioacchino La Barbera di quell'incontro e di quel passaggio fu caratterizzata da alcuni elementi particolarissimi. Gioacchino La Barbera era un esperto di fuoristrada. Ciò che lo colpì in quell'appuntamento fu proprio l'arrivo di un veicolo fuoristrada, un modello particolare e recente, che lui osservò con tale attenzione da poter riferire tanti elementi precisi e circostanziati tali da consentire poi un percorso di individuazione dei titolari, due personaggi che saranno raggiunti da un atto di impulso della Procura nazionale antimafia spedito dal procuratore Vigna. Due personaggi segnalati alla procura di Caltanissetta e soprattutto a quella di Catania. Ma quelle indagini preliminari, però, non hanno avuto un esito a Caltanissetta. Tuttavia hanno consentito di scoprire, in una sorta di sistema di relazioni nascoste, altre realtà.
      Innanzitutto i personaggi che portarono quella tecnologia così particolare, una volta identificati, furono oggetto di indagini. Le prime indagini riguardarono il loro quadro relazionale e i contatti che avevano stabilito. La loro difesa fu molto efficace. I protagonisti di questa storia erano due fratelli di Mascalucia – si chiamano Di Stefano – e nella vita facevano varie cose. Per esempio, signora presidente, avevano anche una società che si occupava di intercettazioni telefoniche, che lavorava per la procura di Caltanissetta e per quella di Catania. Ovviamente, è una cosa che lascia molto, ma molto perplessi. Avevano anche altre attività commerciali, tra cui un accorsato ristorante. Quando vennero attenzionati furono acquisiti dati dei contatti telefonici. Purtroppo, quando siamo andati a cercare quei tabulati, non li abbiamo più trovati.
      Vi racconto la storia della scomparsa di questi atti perché molte volte in questo lavoro di ricomposizione, arrivati a un punto strategico, abbiamo dovuto constatare che vi erano dei «pezzi mancanti». Questa storia dei pezzi mancanti induce a ritenere urgente il salvataggio – mi sia consentita una raccomandazione – di questo sapere, Pag. 8perché il tempo che passa aumenta il rischio di dispersione volontaria o involontaria.
      È successa la stessa cosa quando abbiamo dovuto riesaminare il profilo di Gaetano Scotto, che è un personaggio tanto importante da poter essere oggi considerato uno dei possibili eredi di Salvatore Riina. Anche in quel caso altri «pezzi mancanti»: carte mancanti dagli archivi della Polizia.
      Torniamo ai micidiali telecomandi di Via D'Amelio. Il tema centrale dell'indagine degli anni Novanta fu quello dell'origine di questa tecnologia: un ufficiale di Polizia giudiziaria delineò la mappa della rete di commercializzazione Telcoma.
      Prima, però, di parlarvi di questa mappa, che fornisce importanti indicazioni, a mio avviso, vi devo dire che del micidiale telecomando Telcoma non vi era traccia nella strada colpita dalla deflagrazione. Di questo apparecchio, dopo l'esplosione, in via D'Amelio non vi era più una traccia sensibile. L'esplosivo adoperato a Via D'Amelio era Semtex, una sessantina di chili adeguatamente stipati in una macchina che non era stata rubata da Scarantino, ma da un'altra persona, da Spatuzza. Su quel furto qui c'è l'esito importantissimo dei colloqui investigativi condotti dal procuratore Grasso. Un risultato straordinario, perché consentì di portare il profilo dichiarativo di Spatuzza a un livello tale da poter redigere un atto d'impulso che ha spazzato via la grande montatura Scarantino.
      Ho parlato di questa tecnologia distruttiva e di quest'onda distruttiva immane – non è mai capitata una cosa del genere, fortunatamente, e auguriamoci che non succeda mai più – che non lasciò tracce. Rimase indenne solo un piccolo frammento di un circuito elettronico. Quel piccolo frammento determinò un lungo esercizio. La Polizia italiana non riuscì a comprendere che cosa fosse. Ci provarono gli americani, con un database molto sofisticato, ma senza risultati.
      Venni a sapere che Arnaldo La Barbera aveva ottenuto migliori risultati dopo aver colloquiato di questa problematica con ambienti del SISMI, con tecnici del servizio militare.
      La rete di commercializzazione dei telecomandi Telcoma, che sono prodotti in alta Italia, dalle parti di Treviso, se non vado errato, ci condusse a un'ulteriore inquietante scoperta. Un signore che aveva un negozio di elettronica a Roma – se non sbaglio, si chiama Tomasino – un italo-americano, aveva una concessione nella distribuzione di questo prodotto. Questo signor Tomasino non è estraneo alla storia dei grandi eventi del nostro Paese, perché un personaggio, di recente deceduto, il terrorista Friedrich Shaudinn, condannato a venticinque anni per la strage del Rapido 904, si era rifornito di componenti elettroniche proprio presso questo negozio romano.
      Si apre, signora presidente, attraverso questa narrazione un altro capitolo. Noi scopriamo, rileggendo le carte del processo per la strage del Rapido 904, che Tomasino aveva dichiarato di non aver mai visto il signor Schaudinn, il quale peraltro è un altro personaggio dalla fisionomia indimenticabile. Viceversa, gli impiegati di Antony Tomasino avevano riconosciuto Schaudinn che, vale la pena di ricordare, è stato condannato quale coautore materiale della strage. Dimenticato dalla giustizia italiana, ripescato dalla DNA e infine arrestato in Germania e condannato nuovamente, Schaudinn rimane in carcere. “

    Devo dire che mi ha colpito molto la figura di questo italoamericano Antony Tomasino, coinvolto anche nella strage del rapido 904, che pare fosse il principale rivenditore dei telecomandi e schede Telcoma, attraverso questo negozio di elettronica sito in Roma. Cosa ben nota al Sismi.
    Trovo interessante leggendo anche il resto, il riferimento alla Falange Armata ed alla settima divisione del SISMI, di cui ho parlato diverse volte.

    Edited by JimMorrison84 - 20/1/2023, 00:15
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    Prova e Dedo. AVETE ROTTO con questa diatriba personale.
    Il primo da questo momento che occupa spazio con un riferimento qualsiasi all’altro si prende un mese secco di ban, a ripetersi di nuovo diverrà permanente. Ignoratevi civilmente.
    Detto questo vi comunico due cose che ho fatto:

    La prima:

    Ho scoperto l’esistenza di una testimone di UNABOMBER del Veneto, che da bambina ha visto un soggetto strano sul luogo del crimine(che tra l’altro è uno dei due testimoni che sta facendo riaprire l’inchiesta). Gli ho scritto, gli ho mandato le foto di JB, ed i link a questo sito.
    Allo stato attuale credo non abbia nemmeno visualizzato i miei messaggi.
    Ho girato tutto anche a Panino sperando lui sia più fortunato.


    Seconda cosa:

    Ieri ho scritto alla redazione di Atlantide ed a Purgatori, a seguito della loro ultima puntata sulle stragi di mafia.
    Sembra non sappiano nulla del mistero dei telecomandi e delle schede riceventi Telcoma su cui qui si è indagato molto, per cui gli ho girato la ricerca con tutti gli atti processuali che ne parlano, se ne parla sia nel processo su Capaci che su Via D’Amelio.

    Terzo:
    Nonostante tutti questi fallimenti, non demordo, anche se mi sento da tempo come Don Chisciotte che rincorre i mulini a vento….
    Poi torno qua e mi sembra di dover fare da balia a ragazzini che bisticciano sul NULLA.
    Spero sempre capiate che questo spazio va usato per condividere elementi utili, non per discutere arrivando a sciocchi confronti personali, di cui ripeto, non interessa a nessuno.

    Ps:
    Tra l’altro apprendo adesso delle dichiarazioni del Dott. Mignini su alcune affermazioni di Dedo, da cui desidero sottolineare che questo forum (da me fondato, insieme a Doc, ed a Panino a cui abbiamo riconosciuto lo status di founder onorario per la sua inchiesta) prende le assolute distanze.
    Personalmente stimo il dott. Mignini sotto il profilo professionale ed umano, ed in questa sede non sono assolutamente condivise tali affermazioni veicolate a quanto pare sul social network Facebook.

    Edited by JimMorrison84 - 19/1/2023, 13:53
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    Sulla scoperta di Virgillito, e della sua testimonianza di Joe, non si può non riconoscere che è stata fatta da Dedo, ancor prima che fu creato questo forum.
    Poi qui si è molto approfondito l’argomento, in particolare dal sottoscritto e da Giorgiorgiola,
    In particolare le osservazioni sulle affermazioni riportate da Virgillito sul riscaldamento a pavimento che avrebbe contribuito a accelerare la detonazione nella banca.
    Circostanza su cui per esempio in futuro una commissione parlamentare potrebbe tranquillamente eseguire ulteriori accertamenti.

    Ps:
    Io sono ancora in qualche modo turbato dalla silenziosa scomparsa di JB.
    Trovo assurdo che il mondo non si è accorto completamente dell’importanza che questa persona ha avuto in una serie di vicende cruciali della nostra storia..
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    CITAZIONE (Valeria Vecchione @ 24/9/2022, 17:50) 
    Caro Jim,
    dipende da che tipo di perizia viene richiesta.
    Se ho capito bene, tu ti riferisci ad una comparazione fra 2/3 calligrafie ben diverse e sostanzialmente distinte. Allora sì, i documenti originali sono fondamentali per appurarne l'identità di mano. Nello specifico, in questi casi, il perito avrà la necessità di verificare (per esempio) la pressione della mano sul manoscritto ed altri aspetti peculiari che possano ricondurre allo stesso autore.
    Nel mio caso, invece, non sono stati necessari i documenti originali perchè il perito ha da subito riconosciuto la stessa mano ancor prima di analizzare a fondo ogni dettaglio (avendo anche io riconosciuta nell'immediato la calligrafia, immagino che per Rende sia stato un gioco da ragazzi).
    Mi piacerebbe darvi una mano in tal senso e magari darvi un consiglio su cosa e come presentare un incarico, qualcosina l'ho fatta mia in questo percorso grafologico :)
    Ti faccio un esempio banale e che nulla ha a che vedere col contesto di cui stiamo parlando ora, è solo per capirci: se doveste presentare una richiesta di comparazione fra la famigerata ricevuta della P.I.C. e la lettera anonima "Sono molto vicino a voi" (fogli che dagli appassionati del caso del MdF sono stati spesso considerati redatti dalla stessa mano), il perito ti chiederebbe gli originali, inevitabilmente. Sono calligrafie completamente diverse e nel secondo caso lo scritto è tutto in stampatello. In mancanza degli originali, sarebbe molto difficile una conclusione così determinata come quella che Rende ha fornito a me ed una richiesta di accertamento porterebbe a un nulla di fatto.
    Ciò che voglio dirti è che presentare tanti documenti molto diversi fra loro, rende complicata la perizia stessa ed il risultato non vi sarebbe utile. Infatti non mi stupisce che Francesco abbia ricevuto un responso come quello che accenni.
    Non disponendo dei documenti originali, se posso darvi un consiglio, partirei col presentare due e solo due fra quelli che ritenete i più simili, così che possiate "tastare il terreno".
    A proposito della lettera anonima "Sono molto vicino a voi", sono convinta che chi la redasse camuffò appositamente la sua calligrafia originale scrivendo con attenzione e cautela PAROLA PER PAROLA così che nessuno potesse eventualmente risalire a lui. Invece credo che si sia tradito (mia mera conclusione). Ecco, credo che questo aspetto potrebbe essere sviscerato da un perito come Rende, ossia se il mittente ha volontariamente camuffato la sua scrittura.
    Partite da piccoli passi.
    A disposizione!
    Valeria

    Per quanto riguarda la valenza giudiziaria della perizia che mi ha fornito Rende, ne parlerò a breve documenti alla mano.
    Sto solo aspettando il momento giusto.
    E a buon intenditor ;)

    Ho capito perfettamente Valeria, e ti ringrazio delle delucidazioni in merito e della disponibilità.
    Io come detto prima non sono a conoscenza di questa tua nuova scoperta (in riferimento alla perizia che hai citato), e sono super curioso di avere aggiornamenti a riguardo ;)
    Se si potesse interpellare perito che conosci a riguardo per me andrebbe benissimo!
    Doc ha postato alcuni dei documenti più importanti...da aggiungere la prima lettera integrale di Diabolich, ed alcune altre lettere di Zodiac.
    Come vi ho detto prima aggiungerei anche quel documento del Mdf (ritrovato a tu sai chi), specialmente per metterlo a confronto con le ultime lettere che ho citato su alcuni particolari (otto-nove rovesciato ad esempio).
    e i biglietti di Diabolik piromane del mantovano...
    Quest'ultimi bisognerebbe capire come reperirli...probabilmente il professor Bruno dovrebbe averne delle copie visto che ha effettuato una perizia in merito.

    Buon weekend anche a te :)
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    In ogni caso complimenti Mefisto per il tentativo...
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    Sulle pellicole sulle dita, ho fatto (insieme all'aiuto di Revilix) delle scoperte interessanti, che mi fanno pensare che il componente usato era il MEK (Metil Ethil Ketone), citato nei report CIA per vari utilizzi (tra l'altro ho postato l'intero frammento del report in questione, si parla per esempio di metodi per sigillare pacchi da interrare), presente in una colla, indovina un po' come si chiama la società che la produce?

    z7020

    Credo sia la stessa Zodiac che produce i famosi gommoni, utilizzati anche dalla Marina Usa se non erro...la colla infatti si utilizza per ripararli.

    Nelle lettere Zodiac lo definisce "Air plane cement"...deridendo gli inquirenti sul fatto che non troveranno mai sue impronte...

    Il Mek o anche detto Butanone, viene usato insieme al polistirolo, per creare proprio il cemento per modellini


    Questa credo sia una delle varie scoperte inedite a livello mondiale sull'"affaire Zodiac", presenti su questo forum.
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    Puoi semplicemente relazionarti in maniera non tossica come fanno quasi tutti qui. Evitando commenti personali offensivi, e comportamenti presuntuosi ed altezzosi ( Non mi sembra che hai meriti di scoperte particolari, Valeria a cui ti sei rivolto in questo modo sì invece) con cui ultimamente riempi il forum.
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    CITAZIONE (Mefisto54 @ 3/9/2022, 15:30) 
    Non so se sia il thread giusto.
    Totowa è un comune con 10.000 abitanti a 25 km in linea d'aria da Manhattan.
    Curioso, nel raggio di 2 km dal centro ci sono ben 3 cimiteri... un imprinting da giovane ?

    Osservazione corretta! Ne ho parlato in diversi tread...
    Totowabora ha l'inusuale record di essere la cittadina che ha più morti che vivi...
    Il suo nome nella lingua dei nativi significa "Acqua che cade", e si ispira alle cascate presenti in zona...
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    CITAZIONE (doctor1949 @ 29/8/2022, 23:12) 
    Non era il nostro. Lui rivendica dopo. Non prima. Unica eccezione la lettera in Usa dove" mostrera' i sessi delle vittime al pubblico". Ma per motivi artistici , come in Usa furono ben definiti i delitti, anche nel circumfiorentino ha seguito i suoi delirii lucidi. Sulle coppie almeno. Poi una tassista c'e' anche qui.

    Io non sarei così granitico su questa valutazione...minaccia con lettere prima, in modo che gli inquirenti vadano nel panico prima di sapere dove è accaduto il delitto, lo ha fatto Diabolich, lo fatto il Mdf, come hai fatto notare te, lo ha fatto anche Zodiac.
    Nel caso di Zodiac, si può pensare anche alle minacce a Belli, a cui poi non venne dato seguito.
    Il Nostro è vero che è schematico in alcune cose, ma è anche rielaborativo. Lui reinventa.
    Anche questa lettera sarebbe da visionare.
    Come abbiamo detto varie volte, tutte le lettere di casi strani andrebbero visionate nuovamente con una nuova ottica, una nuova prospettiva, ovvero quella che l'autore è il più grande serial killer enigmista della storia che ha interpretato molti ruoli, in quanto maestro della disinformazione e della controinformazione.
    Questo ritrovamento è interessante Prova, proprio per il luogo e per la data come hai fatto notare te.

    Post scriptum: ultimamente pensavo a due cose, la prima è che la Zodiaco è uno dei simboli massonici di notevole importanza.
    La seconda cosa che feci notare tempo fa, è che la lettera che fu mandata dopo il delitto Vanni, conteneva riferimenti
    ad un preciso passaggio biblico, il passo 5,2 dell'Apocalisse (il tassametro della Vanni indicava Lire 55.200), lo stesso
    passo che viene usato nell'iniziazione del 17esimo grado del Rito Scozzese, Il Cavaliere di Oriente e d'Occidente.

    Edited by JimMorrison84 - 31/8/2022, 11:19
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    Molto bello questo post Mefisto, in effetti mancava!
    Se ti serve una mano per calcolare delle distanza su google maps, a piedi o in macchina, posso farlo io senza problemi ;)
    Una domanda, se ho capito bene, il CMD ti viene su Giogoli, calcolandolo tramite i dati degli altri omicidi?
    Questo sarebbe un aspetto davvero interessante.

    Edited by JimMorrison84 - 19/8/2022, 10:05
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    CITAZIONE (Samuele Burlamacchi @ 14/8/2022, 14:52) 
    Potrebbe essere anche un'inflesione campana o del basso Lazio, al limite molisana, quella " O" chiusa. Poi i dialetti pugliesi sono variegati e molto diversi tra loro. Il foggiano è molto differente dal barese ed entrambi differiscono dal leccese, dal brindisino o dal Tarantino. Ma non è tanto la vocale chiusa che mi fa propendere per un'origine campana o simile, bensì per il resto delle parole che pronuncia, le quali sembrano tratte dai vecchi pizzaioli di Little Italy " quartiere newyorkese situato nella Lower Manhattan, dove gli " Shushà " erano in maggioranza.
    Ma impressioni a parte, qualcuno conosce le origini dei genitori e dei nonni?

    Una utente, J Quest, parecchio tempo fa aveva approfondito la ricerca che dovrebbe essere postata da qualche parte...ti confermo che mi ricordo che anche lei era arrivata alla conclusione che erano di origine campana da parte del ramo materno.
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    Posto anche qui Doc, anche perchè non sono sicuro che hai letto quest'analisi che ho postato nel tread della lettera a Vagheggi, la sposto anche perchè è comunque attinente al tread.
    Praticamente in un frammento della lettera a Vagheggi si trova in perfetta sequenza il suo numero di matricola dell'esercito...curiosamente poi, andando a vedere le lettere di Zodiac, quelle cifre (componenti un numero di 8 cifre) sono presenti in 4 lettere.


    CITAZIONE (JimMorrison84 @ 12/8/2022, 12:41) 
    lL4dqKd



    5gpxHW7



    Kb8TAq8


    ;)

    Effettivamente saltando qualche cifra si trovano in sequenza:

    ulKFOXy

    Ed incredibile, ci stanno pure quà precisi precisi:

    www.zodiackiller.com/BombLetter3.html

    KnRDOqC

    dixgUym

    Li ritroviamo anche in questa lettera in due parti:

    www.zodiackiller.com/Mikado1.html

    xgBj4WO

    pP867XU

    CtKtHCQ

    Pure due delle 3 lettere mandate ai giornali, esattamente quella al Chronicle ed all'Examiner:

    www.zodiackiller.com/ChronicleLetter1.html


    T0kU6r0


    u1zx40q

    Impressionante, un caso incredibile pure qui!
435 replies since 7/1/2012
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